Che differenza c’è tra Horror e thriller: un argomento sul quale vale la pena dibattere è la differenza tra questi due generi.

D’altronde se seguite Non Aprite Questo Blog vuol dire che siete appassionati di questi due generi e chissà quanti notti insonni avrete trascorso guardando le pellicole più o meno più gettonate che la cinematografia ci propone.

Il thriller (dall’inglese to thrill, rabbrividire) è un genere che ha avuto origine nei paesi anglosassoni ed è contraddistinto dalla presenza di ritmi incalzanti in grado di creare suspense e angoscia tendendo a mettere in risalto soprattutto temi psicologici, raggiungendo così in maniera più vibrante la suggestione e l’emotività dello spettatore. L’antagonista solitamente è un serial killer o uno psicopatico caratterizzato dalle ossessioni più perverse (come nel caso di John Doe in Seven).

Le trame denotano azione, violenza, e sono basate su fenomeni legati ad una realtà così tanto quotidiana che talvolta per vedere la scena di un crimine ci basta guardare già solo un notiziario in tv, inoltre sono molto più complesse ed intrecciate, dove il sangue e le uccisioni non vengono mostrate nel dettaglio, in modo da non assumere toni troppo splatter che si avvicinerebbero all’horror, ed è proprio questo che differenzia i due filoni. Infatti, un film thriller sfocia nell’horror se contiene un elevato contenuto di scene cruente o splatter, ad esempio la trilogia di Scream si incentra sugli omicidi di un serial killer ma lo sviluppo della trama e le scene si avvicinano molto al genere horror.

Per quanto riguarda l’horror invece, bastano una porta che scricchiola o una bambola seduta in un angolo buio, per far venire la pelle d’oca; d’altronde è risaputo che tale genere è caratterizzato dalla presenza di scene finalizzate a suscitare nello spettatore paura e, in molti casi, anche disgusto. Una pellicola realizzata bene, per intenderci, deve far drizzare i capelli per l’adrenalina nel sangue. Le trame ruotano intorno a vicende determinate da presenze ostili e demoniache appartenenti al regno del soprannaturale come vampiri, zombie, lupi mannari, fantasmi, demoni, creature possedute dal demonio, oggetti inanimati invasati da spiriti. Una delle pellicole che contiene tutte le caratteristiche atte a far drizzare i capelli è senza dubbio l’Esorcista, un film che mette d’accordo un po’ tutti. La peculiarità dell’horror è quella che tutti si aspettano: il protagonista (malvagio) deve fare una brutta fine, come nel caso di Michael Myers in Halloween.

Un esempio di quando i due generi possono fondersi, per alcuni aspetti, all’interno di una stessa pellicola possiamo notarlo in Shining (capolavoro di Kubrick, e definito un horror). Però è da notare che la pazzia di Jack si avvicina molto al thriller reale, lo sfociare di una schizofrenia pura che lo trasformerà in un killer intenzionato a sterminare la propria famiglia. Le scene presentano un ritmo veloce, ma la storia si rifà al genere horror in quanto comunque si tratta di una casa infestata da spiriti maligni, infatti non mancano scene in grado di impressionare lo spettatore come la scritta redrum sulla porta, la scena di quando Jack fa un buco nella porta con l’ascia, la cascata di sangue dalla tromba dell’ascensore.
Quindi, per quanto sottilissima possa essere la linea che divide i due generi, c’è da stare attenti a chiunque esca dal buio maneggiando una lama di oltre trenta centimetri. Perché di sicuro vi farebbe rabbrividire (to trhill), ma di lì a poco potrebbe diventare una scena horror di tutto rispetto.