Il body horror che ha vinto la palma d’oro a Cannes. La recensione di Titane

Titane è un film del 2021 scritto e diretto da Julia Ducournau, che ha vinto la Palma d’oro al 74º Festival di Cannes e che abbiamo avuto l’opportunità di vedere in anteprima. Nel cast troviamo Agathe Rossella, Vincent Lindon, Justine Laïs Salameh e Garance Marillier, attrice feticcio della Ducournau, protagonista di “Raw” (primo lungometraggio della regista) e del cortometraggio “Junior”. Uscito il 14 luglio in Francia, arriva finalmente in Italia distribuito dalla Wonder Pictures e sarà disponibile nelle sale cinematografiche dal 1 ottobre 2021.

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Alexia è una ballerina dal temperamento piuttosto aggressivo che si esibisce ballando e strusciandosi in modo sensuale su splendide macchine da corsa “pimpate” in eventi che sembrano una sorta di “Motorshow”. Da bambina, dopo un’incidente stradale, le venne installata nel cranio una calotta in titanio, e già a quel tempo stava sviluppando un rapporto morboso e ossessivo verso le automobili. In seguito ad alcune azioni violente compiute da lei, nate da un impulso irrefrenabile, Alexia sarà costretta a fuggire dalla polizia. Una fuga che la porterà ad incontrare Vincent, un attempato comandante dei pompieri distrutto psicologicamente dalla scomparsa del figlio morto molti anni prima.

Mentre sto scrivendo che Titane è la seconda pellicola diretta da una donna a vincere la Palma D’oro, penso che vorrei che questa cosa non fosse una peculiarità, ma una cosa così noiosamente frequente e normale, da non farci caso. Purtroppo questa disparità di genere c’è e si nota anche quando qualcuno attraverso il mezzo stampa, sibillinamente insinua, che questo sia un premio consolatorio, dato per par condicio ad una donna (la prima volta fu data 28 anni fa a Jane Campion per “Lezioni di Piano”).

La verità è che la Ducournau, qui al suo secondo film, fa ciò che ci si aspetta da un’ artista: si esprime liberamente senza conformarsi troppo e senza preoccuparsi minimamente che l’opera piaccia, dividendo così pubblico e critica. Sono i film che disgregano il comune concetto di “buon gusto”, che scuotono l’anima e minano la quiete sociale a dover ricevere i riconoscimenti prestigiosi. Per tale ragione, chi definisce l’opera “pretenziosa”, non fa altro che dichiarare la propria inadeguatezza a parlare di arte, e il cinema è arte.

Titane è un viaggio allucinante e violento, nel quale viene raccontata la trasformazione del corpo, della mente e della sessualità della protagonista. Ricco di allegorie, finisce per sembrare una fiaba grottesca dove, carne e metallo (titanio) si mescolano in una rappresentazione body-horror che ha reminiscenze manifeste del cinema di Shinya Tsukamoto, David Cronenberg e Brian Yuzna.

Titane potrà apparire una pellicola senza senso alla stragrande maggioranza degli spettatori (e purtroppo anche critici) per via della sua natura metaforica e criptica, ma un significato anche banalmente semplice ce l’ha: l’opera della Ducournau parla d’amore, ma lo fa cambiando tutte le regole del gioco per come le conosciamo in quella che chiamiamo “normalità”. I personaggi infatti potranno essere pansessuali, anafettivi, transgender, amorevoli e brutali come bestie selvatiche, persino le automobili in questa storia possono dare amore e far parte di un processo di continuità e ciclicità della vita.

È stato definito il primo horror a vincere la palma d’oro a Cannes, ed effettivamente ci sono abbondanti scene di violenza e componenti fantasy horror che lo fanno rientrare in questo genere, ma la sensazione è quella di guardare un thriller che muta e come le Anthias, piccoli pesci che nascono femmine e possono diventare maschi, si trasforma per diventare una toccante e drammatica storia d’amore.

La Ducournau ha un’ottima mano e con un raffinato gusto estetico dirige l’assurdo con grande sobrietà, aiutata dalla straordinaria e mastodontica prova attoriale di Agathe Rossella, giovane attrice, qui al suo primo lungometraggio, che ci accompagna in un trip emotivo di situazioni disturbanti, calpestando ogni tipo di costrutto moralista che ci appartenga volontariamente o involontariamente. Duro, lucido, estremamente resistente, il titanio è esattamente quell’elemento che serve perché il cinema non diventi tutto di plastica. 

Titolo: Titane
Titolo originale: Titane
Regia: Julia Ducournau
AttoriAgathe Rossella, Vincent Lindon, Justine Laïs Salameh, Garance Marillier
Paese: Francia, Belgio
Anno: 2021
Genere: Thriller, horror, drammatico
Durata : 108 minuti

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