Paganini Horror: 3 motivi per riscoprire il cult horror anni ’80 tra leggende, rock e fantascienza
Per il suo 35esimo anniversario arriva in home video grazie a Rustblade Records la versione restaurata di Paganini Horror, cult horror anni ’80 scritto e diretto da Luigi Cozzi (Contamination) con Daria Nicolodi, Jasmine Maimone, Pascal Persiano, Maria Cristina Mastrangeli, Luana Ravegnini, Michel Klippstein, Piero Genuardi e Geretta Geretta. L’edizione che ripropone la splendida e storica illustrazione del compianto Enzo Sciotti è in vendita sia in versione semplice blu-ray e dvd che nella versione deluxe nobilitata con Blu-ray, CD della soundtrack di Vice Tempera, Book di 40 pagine, postcards e spartito di Paganini. Tutte le edizioni sono comprensive di extra contenenti: scene tagliate, finale alternativo, intervista a Luigi Cozzi, intervista a Vince Tempera, intervista a Pietro Genuardi e trailer.
Nonostante non sia uno dei film più riusciti di Luigi Cozzi, Paganini Horror è diventato un cult trash del cinema horror italiano anni ’80. Al di là dei suoi eccessi e gli errori, la pellicola scritta insieme a Daria Nicolodi è dotata di alcuni elementi che ne aumentano il fascino: una sceneggiatura dall’alto potenziale, la leggenda del patto con il Diavolo e i retroscena fantascientifici.




La trama ha un’idea intrigante
Una delle cose più affascinanti di Paganini Horror è la sceneggiatura, che unisce la leggenda storica con l’elemento della rock band, all’epoca qualcosa di moderno, il soprannaturale e l’horror. Luigi Cozzi, conosciuto per le sue collaborazioni con Dario Argento ne Il gatto a nove code, 4 Mosche di velluto grigio e Le 5 giornate, scrive una sceneggiatura (con Daria Niccolodi) che si ispira alle leggende ormai storiche che circolavano sulla figura di Niccolò Paganini, violinista e compositore italiano, fra i più importanti esponenti della musica romantica. Intorno alla sua figura iniziarono a circolare voci su un suo presunto patto col diavolo da lui siglato per ottenere una straordinaria abilità con il violino.
La trama ruota intorno a un’inedita partitura di Niccolò Paganini, violinista e compositore del XIX secolo famoso per la sua abilità e per il suo presunto patto con il Diavolo. Una band rock formata da sole donne decide di usare uno spartito di Paganini per dare una svolta alla propria carriera. Registreranno in una villa infestata e l’esecuzione del brano risveglierà forze soprannaturali che li metteranno in pericolo.
Il Patto con il Diavolo
La bravura di Niccolò Paganini diventò leggendaria in virtù della sua abile tecnica di esecuzione. Il pizzicato sinistro, gli armonici artificiali e delle doppie corde con salti di corda estremi di Paganini lo resero un vero fuoriclasse della musica classica. Queste sue doti e le esibizioni descritte come sovrumane generarono la credenza nelle persone che avesse venduto l’anima al Diavolo in cambio di questo talento inspiegabile.
Questa leggenda venne alimentata anche dal suo aspetto, gli abiti sempre scuri e un carattere molto riservato. Veniva descritto come una persona pallida, molto magra, gli occhi infossati e le dita incredibilmente lunghe. Un’aura inquietante aleggiava su di lui e le sue sovrannaturali performance musicali portarono il pubblico a sostenere di aver visto una figura oscura accanto al musicista durante le sue performance.
Al momento della sua morte, la Chiesa si rifiutò inizialmente di seppellirlo in terra consacrata proprio a causa di queste voci. Ovviamente non esistono prove che dimostrano che Paganini fece un patto con il Diavolo, ma in diverse occasioni ironizzò su queste accuse, dicendo: “Il segreto del mio successo? Il mio violino e… il diavolo!” Frase che contribuì ad alimentare il mistero e che dimostra come Paganini accogliesse divertito le leggende che circolavano su di lui.
A far luce su questo oscuro mistero ci hanno pensato alcuni studiosi moderni che hanno ipotizzato che soffrisse della Sindrome di Marfan, malattia genetica che porta il soggetto ad avere arti allungati e una flessibilità delle articolazioni fuori dal comune. Questo potrebbe spiegare la sua bravura sovrumana con il violino… ma non escluderebbe comunque che sia stato stipulato un patto con il Diavolo!





I retroscena fantascientifici
Chi conosce Luigi Cozzi sa che ha sempre amato di più la fantascienza che l’horror (i suoi film più noti infatti sono Starcrash o Contamination – Alien arriva sulla Terra), e come lo stesso regista racconta nel contenuto extra dell’edizione Rustblade Records: Paganini Horror è un film di fantascienza mascherato da film dell’orrore, un film sulla relatività del tempo.
Universi alternativi e relatività del tempo
Nonostante Paganini Horror si presenti come un horror, l’ambientazione della villa infestata con porte e passaggi che conducono in situazioni poco spiegabili evoca il passaggio in dimensioni parallele, argomento molto caro ai romanzi fantascientifici. Qui troviamo il tema dello “spazio al di là dello spazio”, luoghi o situazioni in cui le regole della fisica si piegano in modo inconsueto. Scorciatoie come le warp drive di Star Trek, uno spazio alternativo che permette di viaggiare nel tempo.
Energia e vibrazioni musicali
In Paganini Horror è la partitura del musicista “maledetto” a essere la fonte di un potere oscuro. La musica come fonte di energia o tecnologia soprannaturale capace di creare eventi anomali o alterare la realtà. Questa teoria rimanda al concetto fantascientifico secondo cui il suono e le vibrazioni possono modificare la realtà.
Paganini Horror è un film che ha delle splendide “vibrazioni” o meglio “energie”, del quale mi piacerebbe vedere un remake moderno, magari scritto insieme a Luigi Cozzi.