Il lupo perde pelo e non solo quello. La recensione di Wolf Man

Wolf Man è un film horror scritto e diretto da Leigh Whannell, uscito nelle sale italiane il 16 gennaio 2025. Nel cast troviamo Christopher Abbott (Sactuary, Possessor), Julia Garner (Ozark, Apartament 7A), Matilda Firth (Thor: Love and Thunder), Sam Jaeger, Ben Prendergast, Benedict Hardie. La pellicola che ho potuto vedere in anteprima qualche giorno fa è prodotta da Blumhouse Productions e Motel Movies, con Jason Blum come produttore e Ryan Gosling tra i produttori esecutivi. Le riprese si sono svolte in Nuova Zelanda all’inizio del 2024.

NAQB merch

Blake Lovell è un padre che si occupa della figlia mentre cerca di riprendere il suo lavoro di scrittore, mentre la moglie è strapresa da una carriera di successo ma alienante. Dopo la morte del padre, Blake decide di tornare con moglie e figlia nella casa in cui è cresciuto, nell’Oregon, per una pausa ma anche per fare i conti con il passato. Durante il viaggio, proprio in prossimità della destinazione, hanno un incidente e Blake viene graffiato da un essere che ha aggredito lui e la sua famiglia. Raggiunta la dimora, scoprono che la ferita porta con sé un’infezione misteriosa che sconvolgerà le loro vite.

Wolf Man è il remake del classico del 1941 L’uomo lupo (The Wolf Man), diretto da George Waggner con il grandissimo Lon Chaney Jr. Pellicola meravigliosa che affronta il tema della dualità dell’individuo, i conflitti tra padre e figlio, il destino e il senso di colpa. Nell’opera di Leigh Whannell troviamo tutto questo, ma oltre alla conflittualità tra padre e figlio troviamo il tema delle paure di essere genitore, l’ansia costante per la vita della propria prole.

Il regista, creatore (a insaputa di molti) della saga di Saw – L’Enigmista, meritevole di aver scritto e diretto due grandi film come Upgrade e L’uomo invisibile, ha l’onere e l’onore di rilanciare i Monsters Universal, ammodernandoli per farli amare dal pubblico giovane e farli tornare ai fasti d’un tempo. Se con L’uomo invisibile c’era riuscito alla grande, portando temi moderni come lo stalking e la violenza di genere, con un thriller che mantiene con il fiato sospeso lo spettatore e sorprende nel finale, con Wolf Man Whannell frena.

Dal punto di vista registico, siamo di fronte a un’ottima pellicola con scene anche magistrali di tensione gestite alla grande e idee pazzesche come “i passi del ragno”. In questa storia però, non accade molto e si finisce per avere una sceneggiatura dilatata che nella parte centrale diventa estremamente soporifera. Ma non è l’unico passo falso di Whannell, perché, se possiamo apprezzare la “scena di trasformazione” realizzata con effetti pratici, efficace ma ben lontana dalla meraviglia ottenuta in Un lupo mannaro americano a Londra, il risultato finale è qualcosa che non si può definire un lupo mannaro. Se mi concedete un po’ di perfida ironia è più simile allo Scrondo, personaggio deforme e spelacchiato che ha rallegrato il pubblico della TV negli anni ’80.

Wolf Man non è una brutta trasposizione del classico Universal, ma per quanto sia amabilmente triste e drammatico, non tocca i cuori degli spettatori come sa fare quello di Waggner. Per quanto sia ben girato ed esteticamente gradevole, non soddisfa chi voleva rimanere paralizzato dalla paura sotto l’ombra di un vero e mastodontico uomo lupo. Insomma, Un lupo mannaro americano a Londra credo lo abbiano visto tutti, ecco, ripartiamo da lì. Non facciamo inutili passi indietro.

Titolo: Wolf Man
Titolo originale: Wolf man
Regia: Leigh Whannell
Attori: Christopher Abbott, Julia Garner, Matilda Firth, Sam Jaeger, Ben Prendergast, Benedict Hardie
Paese: USA
Anno: 2025
Genere:, Horror
Durata: 103 min

SEGUI LE DIRETTE SU TWITCH
Il tuo abbonamento non può essere salvato. Riprova.
La tua iscrizione è andata a buon fine.

Newsletter di NAQB

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato!