Le origini del demone Mara e la sua connessione con la paralisi del sonno e la mitologia antica
The Dark Nightmare è un film horror-thriller del 2023 diretto da Kjersti Helen Rasmussen, con Eili Harboe nel ruolo di Mona (già protagonista in Thelma 2017) e Herman Tømmeraas in quello di Robbie.
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Prodotto interamente in Norvegia, dura circa 100 minuti ed è distribuito in Italia da Bim Distribuzione, con arrivo nelle sale previsto per l’11 giugno 2025.

In questa storia seguiamo Mona e Robbie, una giovane coppia che, per realizzare il sogno di allargare la famiglia, si trasferisce in un appartamento da ristrutturare. Fin dall’inizio, però, il loro nido felice nasconde qualcosa di oscuro: rumori notturni, piccoli oggetti che spariscono e – peggio ancora – un vero e proprio demone legato a un’antica leggenda nordica. Man mano che Mona scopre di essere incinta, gli incubi e il sonnambulismo si intensificano, facendole temere che un’entità maligna, chiamata Mara, stia cercando di rubarle l’anima del bambino.
- Introduzione
- Trama di The Dark Nightmare
- Il demone Mara nel folclore nordico
- Il folclore in The Dark Nightmare
- Il folclore nell’horror contemporaneo
- Conclusioni

Trama e contesto di The Dark Nightmare
Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se, proprio mentre aspettate un bambino, un’entità antica e malvagia bussasse alla vostra porta? In The Dark Nightmare, il regista gioca con questa ansia primordiale, mescolando paure moderne e radici folcloristiche.
Ambientazione e protagonisti
Immaginate di entrare in un appartamento luminoso ma semivuoto, ancora pieno di polvere e intonaco da ripulire. Mona e Robbie, entusiasti del progetto, non sospettano che in quella casa si nasconda un segreto più antico. Il nuovo lavoro di entrambi prometteva una vita serena, ma ben presto scoprono di non essere soli: qualcosa di invisibile si aggira di notte, spostando oggetti e talvolta rubando piccole cose.
I primi sintomi del terrore
Non passa molto tempo prima che Mona scopra di aspettare un bambino. All’inizio sono solo sogni inquietanti: una figura spaventosa che la costringe a rivivere una tragedia del passato. Poi arriva il sonnambulismo: Mona si alza dal letto senza ricordare nulla, quasi come se un’altra forza la guidasse. Quel senso di costante stanchezza, quel peso sul petto al risveglio… chi di noi non ha mai sperimentato la sensazione che quello che ha appena sognato fosse reale?
Il Demone del Mara: la conferenza del Dr. Aksel
A un certo punto Mona, stremata, decide di rivolgersi al Dr. Aksel, specialista in disturbi del sonno. Il dottore le spiega che i sintomi di paralisi del sonno e gli incubi ricorrenti non sono semplici allucinazioni: dietro c’è Mara, un demone notturno della tradizione nordica.

Le origini di Mara: folclore nordico e mito antico
Vi siete mai chiesti da dove venga la parola “nightmare” in inglese? La radice è proprio qui: in Mara (Mare).
Definizione del Mara
Il Mara, nelle credenze scandinave, si presenta come un’entità che, mentre dormi, si siede sul tuo petto fino a farti soffocare. La sensazione è così reale che, al risveglio, potresti avere segni di pressione sul corpo. In norvegese mareritt significa “corsa del Mara”, e in svedese mardröm traduce “sogno del Mara”.
Evoluzione etimologica
È interessante notare che Mara deriva dal Proto-Germanico marōn, collegato a un probabile termine indoeuropeo mer- (“schiacciare”, “pressionare”). In inglese antico la parola era mære, dall’antico sorge poi il “nightmare” moderno. Ogni volta che leggiamo o scriviamo “nightmare”, portiamo con noi un pezzo di quel folclore millenario.
Presenza nelle saghe norrene
Uno dei racconti più famosi si trova nell’Ynglinga saga: il re Vanlandi di Uppsala viene schiacciato nel sonno da un’estranea chiamata Hulda, che scatena il Mara contro di lui per vendetta. La descrizione è agghiacciante: il re soffoca senza potersi muovere, mentre intorno a lui tutto è buio. È come se il peso del destino – o della strega – si fosse letteralmente posato sul suo petto.
Varianti regionali
- In Germania e Austria, il Mara si confonde spesso con l’Alp, un demone che provoca pressioni sul torace durante il sonno.
- In Slavonia (Croazia) è chiamato “mora”, ed è associandolo agli spiriti notturni legati a leggende di morte e sacrificio.
- In Repubblica Ceca e Slovacchia prende il nome di “Morana” o “Můra”, e si credeva che potesse avvelenare i sogni dei viandanti.
Connessione con la mitologia greca
Alcuni studiosi rintracciano un legame tra il “Mara” germanico e la parola greca Moros (μορος, “destino fatale”). Il “destino”, quindi onnipresente, onnisciente e onnipotente, diventa facilmente accostabile al concetto di pressione, dell’essere schiacciati. È come se l’idea di un male che “calpesta” il sonno dell’uomo fosse un concetto universale, presente in diverse culture antiche.

Il folclore dietro The Dark Nightmare
Rasmussen non si limita a citare queste leggende: le fa vibrare dentro le mura del suo film.
La figura del Mara nel film
Nelle scene in cui Mona è sdraiata a letto, la macchina da presa si abbassa lentamente sul suo corpo, quasi a mostrare il punto esatto in cui il Mara posa le mani invisibili. In quei momenti, il silenzio è rotto solo dal battito accelerato del cuore e dal respiro affannoso di Mona. È un richiamo diretto alla tradizione nordica, in cui il Mara “corre” di notte sopra il petto della vittima.
Riferimenti concreti alle saghe
Durante la conferenza di Aksel, scorrono sullo schermo antiche scritture runiche che narrano di Vanlandi. La voce fuori campo recita parti dell’Ynglinga saga: ti sembra di rivivere quella notte di duemila anni fa, mentre la donna Hulda, in trance, invoca il demone.
Elementi di horror folk nel contesto moderno
Rasmussen inserisce i sentimenti di una futura madre: la paura di non essere creduta dai medici, l’ansia di perdere il controllo del proprio corpo e la sensazione di solitudine. Il Mara diventa così una metafora delle inquietudini legate alla gravidanza: e se, oltre alle normali preoccupazioni, esistesse davvero qualcosa di più oscuro?

Approfondimento sulle origini folk
Nei villaggi del Nord Europa, si credeva che il Mara fosse strettamente legato alle streghe.
Il significato di “mara” in Scandinavia
- In islandese martröð (“corsa del Mara”) descrive bene l’idea di qualcosa che ti travolge nel sonno.
- In danese mareridt trasmette la stessa impressione: un’entità che “corre” sopra il tuo corpo, impedendoti di respirare.
Le credenze popolari associate al Mara
Tra le comunità rurali dell’Europa settentrionale, il Mara era talvolta associato a streghe il cui spirito, in trance, usciva dal corpo sotto forma animale per infestare le notti. Secondo lo studioso Paul Devereux, queste “mares” potevano incarnarsi come rane, gatti, cavalli, lepri, cani, buoi, uccelli e persino api o vespe, percorrendo i villaggi in cerca di vittime .
Inoltre, si riteneva che il Mara “schiacciasse” gli uomini o gli animali addormentati, lasciandoli al mattino esausti e sudati. Parte di questa tradizione spiegava anche il fenomeno delle “marelocks”: al risveglio, i capelli delle persone (o degli animali) apparivano aggrovigliati in nodi inspiegabili, chiamati in svedese marflätor o martovor, e in norvegese marefletter o marefloker .
Il Mara nella letteratura e nell’arte
- Nel Romanticismo tedesco e scandinavo, pittori come Henry Fuseli tratteggiarono il Mara come un mostro oscuro che si sdraia sul petto della sognatrice.
- Gli studiosi come Julius Pokorny e Jan de Vries lo hanno poi analizzato nei loro saggi, passando da spiegazioni sovrannaturali a interpretazioni mediche sulla paralisi del sonno.
Elementi folk nel montaggio narrativo di Rasmussen
Nel confezionare The Dark Nightmare, Kjersti Helen Rasmussen cura ogni dettaglio con rispetto per la tradizione:
Scelte registiche e scenografiche
All’inizio il film sembra un semplice diario di ristrutturazione: colori caldi, luce solare che filtra dalle finestre. Ma, non appena entrano in gioco gli incubi, la palette cambia: rossi cupi, ombre spesse e lampi di bianco accecante. Il risultato? Un senso di straniamento costante, come se stessi guardando il mondo di Mona attraverso una lente deformata.
Uso del suono e della colonna sonora
La colonna sonora di Martin Smoge alterna silenzi lunghi a suoni dissonanti: un coro di voci lontane, un pianto indistinto, e quei passi leggeri nel corridoio che non si capisce se siano reali o frutto della mente di Mona. Ogni rumore sembra voler farti sobbalzare: un richiamo alle antiche litanie sciamaniche che accompagnavano i rituali notturni del folclore scandinavo.
Ritualità e simbolismi
Tra le mura dell’appartamento spuntano glifi runici incisi sulle pareti, quasi a voler imprigionare o evocare gli spiriti. Rasmussen inserisce queste rune come dettagli “veri”, copiati da antichi grimori nordici: in un film pop c’è la tendenza a inventarsi simboli, qui invece c’è un rigore filologico notevole.
L’Importanza del folclore nell’horror contemporaneo
Negli ultimi anni si è assistito a una rinascita del folk horror.:
Folk Horror Revival
Titoli come Midsommar di Ari Aster (2019) e The Witch di Robert Eggers (2015) hanno riallacciato l’horror alla terra, alle religioni popolari e alle paure ancestrali. The Dark Nightmare segue questa scia, dimostrando quanto sia potente l’idea di un demone antico che si nutre delle nostre ansie modernissime.
Risonanza culturale e sociale
Il film mostra quanto il folclore non sia roba da museo: è vivo, respira attraverso le paure di oggi. Il Mara, che di per sé è un’entità soprannaturale, diventa metafora delle ansie tipiche delle donne in attesa: chi ci crede, chi minimizza, chi ti dice “sono solo incubi”. Quante volte abbiamo visto in giro notizie su disturbi del sonno o paranoie legate alla gravidanza? A volte, dietro a un’allucinazione, c’è la mente che urla per un aiuto.
Il valore educativo delle leggende
Non si tratta solo di spaventarci: guardando The Dark Nightmare veniamo stimolati a cercare le saghe antiche, le iscrizioni runiche, i racconti di viandanti. È un invito a studiare, a comprendere le radici dell’umanità. E anche a ricordarci che, sotto sotto, abbiamo bisogno di storie per dare un senso a ciò che non capiamo.
Conclusione
The Dark Nightmare è un horror che cura visivamente ogni dettaglio e diventa una profonda riflessione sul legame tra mito e realtà. Kjersti Helen Rasmussen ci mostra come un demone nordico, nato per spiegare l’incubo del contadino medievale, possa tormentarci ancora oggi, tra le mura di un appartamento moderno, proprio quando la vita sta per diventare nuova con l’arrivo di un bambino.
Grazie alla riscoperta delle origini folk, il film ci invita a esplorare le saghe norrene, le credenze popolari e il linguaggio simbolico di culture antiche. Nemmeno la rivoluzione digitale cancella ciò che ci spaventa davvero: l’ignoto che, nel sonno, si nasconde nell’ombra.
Chi è il demone Mara e da dove proviene?
Il demone Mara è una creatura del folclore nordico, nota per apparire durante il sonno e schiacciare il petto delle sue vittime, provocando quella che oggi conosciamo come paralisi del sonno. Il nome “Mara” ha origini indoeuropee e si collega direttamente al termine inglese nightmare.
Il demone Mara è legato alla paralisi del sonno?
Sì. Il demone Mara è spesso utilizzato per spiegare i fenomeni della paralisi del sonno, una condizione in cui il corpo è immobile mentre la mente è sveglia. Le sensazioni di oppressione sul petto, paura e allucinazioni visive sono tutte associate alle leggende su Mara.
Cosa significa “nightmare” e qual è il legame con Mara?
La parola inglese nightmare deriva da “night” (notte) e “mare” (variante di Mara). Nell’antico folclore germanico e scandinavo, il Mara era una presenza notturna che “calpestava” il petto dei dormienti, generando sogni angoscianti e soffocanti.
Esistono altre versioni del demone Mara in Europa?
Sì, molte culture hanno una propria versione del Mara:
In Repubblica Ceca e Slovacchia: Morana
Tutte rappresentano entità legate agli incubi notturni e alla pressione nel sonno.
In Germania e Austria: Alp
In Croazia: Mora
Che ruolo ha il demone Mara nel film The Dark Nightmare?
Nel film The Dark Nightmare (2023), il Mara non è solo una creatura mitologica ma anche una metafora psicologica, che incarna la paura, l’ansia prenatale e il senso d’impotenza della protagonista. Il regista unisce folclore nordico e horror moderno per dare vita a una figura inquietante e simbolica.
La paralisi del sonno è causata da entità come il Mara?
Secondo la scienza, la paralisi del sonno è un disturbo neurologico innocuo. Tuttavia, in molte tradizioni folkloristiche — come quella nordica — è attribuita all’azione di spiriti o demoni notturni come il Mara, soprattutto per la sensazione di “presenza maligna” che molti pazienti descrivono.