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Q – Il serpente alato – Recensione

Q - Il serpente alato - Recensione

Un mostro tra i grattacieli di New York. La recensione di Q – Il serpente alato

Q – Il serpente alato (Q: The Winged Serpent) è un film fantasy horror del 1982 scritto e diretto da Larry Cohen. Nel cast figurano Michael Moriarty, David Carradine, Richard Roundtree e Candy Clark. La pellicola riemerge dal dimenticatoio grazie a Midnight Factory, che ci regala una magnifica edizione Limited Edition Midnight Gold, per la prima volta in versione restaurata in alta definizione, con la suggestiva illustrazione in copertina di Paolo Barbieri e, all’interno nell’amaray, quella del mitico Boris Vallejo, famoso per aver illustrato Tarzan, Conan the Barbarian, Doc Savage, Star Wars e molti altri personaggi.

Siamo a New York, e alcune strane e cruente morti stanno allertando le forze dell’ordine. Le indagini porteranno a una creatura alata che si nasconde tra i grattacieli e sta divorando gli ignari cittadini. Quinn, un piccolo criminale in fuga, scopre dove risiede il nido del mostro e usa questa informazione per il proprio tornaconto personale, tenendo sotto scacco la sicurezza della città.

Girato con un budget ridotto e in poco meno di 30 giorni, Q – Il serpente alato è realizzato in modalità guerrilla, con molte scene girate per le strade di New York senza permessi e probabilmente con passanti ignari di quanto stesse accadendo. Si inserisce nel filone dei mostri giganti metropolitani che, da King Kong (1933) di Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack, passa alle formiche giganti di Them! (1954) di Gordon Douglas, fino a questo colosso alato che appare come un dinosauro. Esso non deve le sue dimensioni abnormi a origini preistoriche o a radiazioni atomiche, ma semplicemente alla religione: infatti, il biscione potrebbe essere un dio azteco.

L’horror di Cohen si presenta imperfetto, rozzo sotto certi aspetti, e soffre il passare del tempo, risultando ostico per via degli effetti speciali in stop motion, ben realizzati per l’epoca ma poco longevi nel lungo termine. Montaggio e sceneggiatura, un po’ confusionari, non rendono semplice apprezzare la pellicola, ma nonostante tutto, ciò che sembra un semplice B-movie horror-fantasy si presta a interpretazioni più profonde che lo fanno diventare un opera di culto nel tempo e che non lascia indifferente lo spettatore.

Infatti, in Q – Il serpente alato troviamo temi come la metafora delle paure della metropoli, la superficialità della cultura americana a confronto con la spiritualità di popoli antichi, e le disparità sociali, rappresentate da Jimmy Quinn, disagiato che incarna la disperazione di una parte più emarginata e sfortunata della società.

Il film diventa un mix caotico ma entusiasmante tra il monster movie fantasy e il crime investigativo, condito dal dramma sociale. L’horror non manca, con arti amputati e sangue che cola a fiotti sulle persone della City.

La battaglia finale con il mostro, che si svolge al Chrysler Building, è la parte più entusiasmante, ma capace di strappare qualche risata involontaria per la sua incapacità di rimanere credibile nel tempo. Nonostante ciò, Cohen riesce abilmente a creare molte scene di sbilanciamento percettivo, nelle quali le inquadrature o i suoni amplificano la sensazione di pericolo dovuta alle altezze estreme.

David Carradine (Kung Fu, Kill Bill) e Michael Moriarty, vincitore del Golden Globe per la miniserie Olocausto e noto per il suo ruolo nella serie TV Law & Order, portano un po’ di spessore attoriale a un lungometraggio che, al di là dei suoi difetti, colpisce e affascina il pubblico, diventando nel tempo un cult e un monster movie unico nel suo genere.

Titolo: Q – Il serpente alato
Titolo originale: Q: The Winged Serpent
Regia:  Larry Cohen
Attori: Michael Moriarty, David Carradine, Richard Roundtree e Candy Clark
Paese: USA
Anno: 1982
Genere: Fantasy, horror, crime
Durata: 93 min

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