Kinski è il vero vampiro. La recensione di Nosferatu a Venezia
Nosferatu a Venezia è un film horror del 1988, diretto da Augusto Caminito, con alcune parti girate da Luigi Cozzi, Maurizio Lucidi e dal protagonista Klaus Kinski. La sceneggiatura è di Augusto Caminito. Inizialmente la regia fu affidata a Mario Caiano, che lasciò il set dopo poco a causa di diverbi con Kinski. Nel cast: Klaus Kinski, Christopher Plummer, Donald Pleasence, Barbara De Rossi. Musiche di Luigi Ceccarelli, fotografia di Antonio (Tonino) Nardi.
Presentato in anteprima alla 45ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva oggi in home video in formato Blu-ray grazie alla nuova edizione integrale restaurata in HD con Rustblade Records. Una Deluxe Limited Edition in Box cartonato, 499 copie – Blu-ray + DVD + cartoline, in busta nera. Negli extra, una lunga intervista a Luigi Cozzi.
Il professor Paris Catalano (Plummer), studioso del vampirismo, arriva a Venezia invitato dalla nobile Helietta Canins per seguire le tracce dell’ultima apparizione di Nosferatu, avvenuta durante il Carnevale del 1786. Una seduta spiritica rivela che il vampiro desidera la “morte eterna”; così Catalano tenta di porre fine alla sua esistenza.
Fascino e sregolatezza si uniscono in Nosferatu a Venezia. La presenza mistica di Kinski trasforma in puro cinema ogni millimetro di pellicola che lo immortala, anche quando un film è sconclusionato come questo. La seduzione mortale del conte Orlok, divenuto mito grazie ai geniali Murnau e Herzog, incontra le vicissitudini che azzoppano narrativamente la pellicola di Caminito, come il fatto che non furono girate tutte le scene necessarie per completare lo script originale.
Come se non bastasse, Kinski “vampirizza” l’opera e il set, prendendone il controllo come farebbe un vero succhiasangue con i poveri contadini del villaggio. Non a caso Piero Perona di La Stampa, nel lontano ’88, recensì positivamente il film, lodando in particolare la performance di Klaus Kinski: “l’unico attore al mondo in grado di raffigurare Nosferatu senza minimamente ricorrere al trucco”. Ma il trucco non ci fu perché Kinski si rifiutò di usarlo, costringendo la produzione a rinunciare all’idea iniziale di farlo assomigliare al Nosferatu di Herzog.







L’attore tedesco portò la sua violenza sul set e nella pellicola stessa. Il “Klausferatu” è un essere brutale e molto “umano”, nel senso più orribile del termine. Nella pellicola il “Vampiro” rincorre la vittima e la aggredisce come un banale stupratore. Infatti, nella scena che avrebbe previsto che Kinski simulasse un morso al collo di Helietta Canins, interpretata da Barbara De Rossi, l’attore strappa i vestiti di dosso all’attrice, lasciandola attonita e terrorizzata e costringendo la troupe a intervenire.
Liti e maltrattamenti si protraggono durante le riprese, al punto che il controverso divo sarà costretto a scusarsi con la troupe del film. Il Nosferatu di Kinski non è un essere soprannaturale, ma il peggiore degli uomini, capace di infestare come una pestilenza la piccola “comunità” che lavora alla pellicola e a cannibalizzare anche la figura del vampiro, rendendola sbiadita e addirittura “sensibile” paragonata a lui.
Ma questo sfortunato sequel del capolavoro di Herzog non è solo un monumento all’insensibilità di Kinski: il film gode anche, grazie a lui (che costrinse Cozzi a girarle), di scene meravigliosamente suggestive in cui il conte vaga per Venezia su una gondola o passeggia inquieto nella nebbia, nei vicoli e nelle piazze deserte in orari improbabili. E, parlando di grandi attori rilevanti nel panorama horror, duole constatare che Donald Pleasence abbia avuto un ruolo così marginale in questa pellicola.
Nosferatu a Venezia è storia e, come la storia, è imperfetta, sbagliata, poetica e affascinante, ma alla fine rimane. Un potpourri di giusto e sbagliato e di mani registiche, che, grazie al mito di Nosferatu, al fascino malvagio di Klaus Kinski e a un coraggioso montaggio video atto a salvare il salvabile, ci regala una trasposizione del Conte Orlok non imprescindibile, ma neanche totalmente ignorabile per i cultori del cinema horror.
Titolo: Nosferatu a Venezia
Titolo originale: Nosferatu a Venezia
Regia: Augusto Caminito, Mario Caiano (licenziato), Luigi Cozzi (non accreditato), Klaus Kinski (non accreditato), Maurizio Lucidi (non accreditato)
Attori: Klaus Kinski, Christopher Plummer, Donald Pleasence, Barbara De Rossi, Yorgo Voyagis, Anne Knecht, Elvire Audray, Clara Colosimo, Maria Cumani Quasimodo
Paese: Italia
Anno: 1988
Genere: Horror
Durata: 97 min












