L’haunting movie incontra lo slasher. La recensione de La casa di Mary (Superstition)
La casa di Mary (Superstition) è un film horror del 1982, diretto da James W. Roberson su soggetto di Micheal O. Sajbel, Bret Thompson Plate e Brad White, con la sceneggiatura di Donald G. Thompson. Pellicola di produzione canadese girata a Los Angeles, nel cast vede James Houghton, Albert Salmi, Stacy Keach Sr., Lynn Carlin, Larry Pennell, Jacquelyn Hyde, Robert Symonds, Carole Goldman, Joshua Cadman e Kim Marie.
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Questo cult anni ’80 arriva in home video con Midnight Factory, per la prima volta in versione integrale e in alta definizione nell’edizione Limited Edition Midnight Gold Blu-ray, con contenuti extra inediti, card da collezione, booklet di approfondimento e copertina con illustrazione esclusiva di Daniele Serra.
La storia è ambientata nella apparentemente tranquilla tenuta di Charlotte, situata nella località di Mill Road. Nonostante sia un luogo isolato in mezzo ai boschi, diventa teatro di misteriose e cruente morti. Nella tenuta, passata di proprietà alla chiesa, il reverendo Harry, in via di trasferimento, e il nuovo sostituto David Thompson affiancheranno la polizia per fare luce sull’accaduto. Le indagini li porteranno a scoprire un evento scatenante che risale al 1692.
La casa di Mary ebbe un buon successo al botteghino, probabilmente anche per merito del poster suggestivo e affascinante realizzato dall’illustratore Renato Casaro, noto per molti manifesti del cinema di genere. A tal proposito ricordo che, da bambino, ammiravo il mio poster di Rambo con il mitra-lanciamissili di Casaro: un tripudio di tamarraggine ma anche di una tecnica pittorica pregevolissima e iperrealista.





La pellicola, che in Inghilterra fu proibita nel periodo dei Video Nasty, in Italia disgustò la critica e forse anche una buona parte del pubblico amante del cinema horror più sofisticato, ma probabilmente deliziò gli amanti del trash e soprattutto dello splatter grazie alle sue innumerevoli morti estreme: corpi tagliati a metà, teste che esplodono nei microonde, spappolamenti, amputazioni e infilzamenti di ogni tipo, con effetti speciali di Rob Bottin che si alternano tra l’efficace e il ridicolo. Un haunted-house slasher movie dove gli atti di violenza sono copiosi ed espliciti, come in uno dei più cruenti Venerdì 13.
La casa di Mary è un film di serie B (forse C?) che mette in mostra tutte le sue lacune, ma che, impavido e consapevole dei suoi mezzi, si gioca le sue carte. Gore, gore, gore: questo è il dictat. E infatti, se tra un dialogo scadente e l’altro e lo svolgimento banale e infantile degli eventi vi capiterà di avere un calo di interesse, Roberson vi colpirà con un’uccisione cruenta, grottesca e a volte un po’ ridicola, riconquistando la vostra attenzione.
Le interessanti interviste a James Houghton (reverendo David Thompson), figlio di Buck Houghton, famoso produttore e sceneggiatore delle prime tre stagioni di Ai confini della realtà, e al regista James W. Roberson arricchiscono un’uscita che, anche se tra le meno “brillanti” di Midnight Factory, è comunque un cult di un’epoca d’oro del cinema horror che i collezionisti non si faranno mancare.
Titolo: La casa di Mary
Titolo originale: Superstition
Regia: James W. Roberson
Attori: James Houghton, Albert Salmi, Stacy Keach Sr., Lynn Carlin, Larry Pennell, Jacquelyn Hyde, Robert Symonds, Carole Goldman, Joshua Cadman e Kim Marie.
Paese: USA
Anno: 1982
Genere: Horror
Durata: 94 min