Ecco cosa fa “Jason” tra una kill e l’altra. La recensione di In a Violent Nature
In a Violent Nature è un film horror-slasher canadese del 2024, scritto e diretto da Chris Nash. Nel cast troviamo Ry Barrett, Andrea Pavlovic, Cameron Love, Reece Presley e Liam Leone. È uscito a marzo in DVD, Blu-ray e Ultra limited Blu-ray. Gli extra sono estremamente corposi, con il trailer, Behind the scenes, Making of The Dead in the Water da 71 minuti e Yoga kill, un dietro le quinte su come è stata realizzata una delle morti più belle del film.
Risvegliato involontariamente da un gruppo di ragazzi, Johnny – un serial killer responsabile di atroci crimini commessi oltre sessant’anni prima – risorge con un unico obiettivo: recuperare il prezioso oggetto che lo lega al proprio destino. Ha così inizio una feroce mattanza nella foresta, dove il killer, spinto da un’insaziabile sete di vendetta, elimina chiunque incontri sul proprio cammino. Tra una cruenta uccisione e l’altra, la storia segue fedelmente le classiche regole del genere slasher, ma con un punto di vista originale, quello del villain.
In the Violent Nature ci racconta cosa fa un villain alla Jason quando i protagonisti attendono di essere aggrediti la prima volta oppure quando cercano invano di organizzare una difesa. Nei momenti di calma apparente, il nostro “mostro” girovaga alla ricerca di un’arma appropriata e di un copricapo che nasconda la sua mostruosità.
Chris Nash ci offre l’opportunità di riflettere su cosa significa essere un villain. Essere Johnny significa incarnare un senso di giustizia (vendetta) superiore, quasi divino. Del resto anche Jason Voorhees torna dall’aldilà e si vendica con chiunque gli si pari davanti per rifarsi del terribile atto di negligenza che gli è costato la vita.
Johnny cammina, e la telecamera lo segue con una soggettiva in terza persona; noi, pubblico, non siamo lui, ma siamo con lui, e questo accoppiamento forzato sin dall’inizio della pellicola ci farà entrare nell’ottica del villain tanto da pensare che lo sterminio abbia un senso. Quasi come in un videogame, e la visuale di certe inquadrature ci riporta a quel mondo, gli uomini e le donne da uccidere non sono persone, ma “kills”. Le uccisioni accrescono progressivamente il senso di compiutezza, giustificando così il ruolo di Johnny e il suo ritorno dal mondo dei morti. C’è una vendetta da portare a termine, un livello del gioco da completare.





La recitazione non eccellente e qualche scelta registica zoppicante non riescono a mettere minimamente in ombra la rilevanza cinematografica che In a Violent Nature ha nel genere slasher. Tutto il non visto di questo amabile genere qui viene esplicitato come in un documentario naturalistico. Vedremo come il killer si ferma ad ascoltare, come si prende un momento di riflessione o come si diverte a fare a pezzi i corpi.
Dal punto di vista tecnico bisogna assolutamente sottolineare la cura degli effetti speciali per quanto riguarda le scene splatter. Chris Nash ha un passato professionale negli effetti speciali. Prima di esordire nel lungometraggio con In a Violent Nature, Crish Nash ha lavorato come artista degli effetti pratici, e per In a Violent Nature Nash ha collaborato con Steven Kostanski, noto per il suo lavoro in Psycho Goreman.
In a Violent Nature è un film non scritto, perché il soggetto è un rimaneggiamento di Venerdì 13. Nash nella sua opera ci presenta un esercizio di stile che risponde al bisogno del pubblico di non vedere più gli slasher dalla solita prospettiva. Un’operazione coraggiosa che insieme ad opere come Skinamarink e Speak no evil apre la strada a scenari nuovi e possibilità infinite. Non il capolavoro che dicono i cacciatori di click, ma un’opera davvero molto interessante.
Titolo: In a Violent Nature
Titolo originale: In a Violent Nature
Regia: Chris Nash
Attori: Ry Barrett, Andrea Pavlovic, Cameron Love, Reece Presley, Liam Leone
Paese: Canada
Anno: 2024
Genere: Horror, slasher
Durata: 94 min